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Taurus alla WHPSC

Ogni anno partecipiamo alla WHPSC (World Human Powered Speed Challenge), una competizione che si svolge a Battle Mountain, in Nevada (U.S.A.), da 21 anni. L’evento ospita team studenteschi e privati provenienti da diverse parti del mondo che si sfidano per raggiungere velocità da record grazie alla sola pedalata umana: nessuna batteria, cella solare o supporto motore è permesso.
Questa gara contro ogni limite è resa possibile proprio dalle caratteristiche della cittadina americana: Battle Mountain presenta infatti uno dei rettilinei più lunghi e regolari del pianeta. A 1408 metri sul livello del mare, 5 miglia di strada asfaltata permettono ai rider di accelerare il più possibile prima della trappola di 200 metri in cui viene misurata la loro velocità.
Nel corso degli anni i prototipi si sono evoluti enormemente e nel 2016 Todd Reichart, su Eta, ha raggiunto l’incredibile velocità di 144.17 km/h (89.59 MPH), superando ogni record e mantenendolo imbattuto fino al giorno d’oggi.
Se vuoi provare "virtualmente" anche tu l'esperienza della WHPSC puoi provare il simulatore online che abbiamo sviluppato cliccando qui.

La gara

La corsa è divisa in quattro fasi principali:

Start

I prototipi sono portati allo start, dove ogni team aiuta i propri ciclisti a partire. Il prototipo può essere spinto da una sola persona per non più di 15 metri e questa è una fase cruciale per evitare il ribaltamento.

WHPSC fase di partenza

Run

I ciclisti iniziano la loro rincorsa lunga 8 chilometri. Il profilo di potenza da seguire viene opportunamente calcolato tramite degli algoritmi di analisi delle performance e questa corsa richiede una performance fisica davvero dura: il rider deve pedalare con forza in uno spazio angusto e con poca aria di ricircolo, spesso vedendo fuori solamente tramite degli schermi collegati a telecamere, o attraverso piccoli plexiglass nella carena.

WHPSC Taurus X in fase di corsa

Timing

Una volta percorsi gli 8 chilometri di rincorsa i ciclisti passano attraverso la trappola di velocità, un tratto di strada lungo 200 metri e contiene dei rilevatori laser che percepiscono il passaggio dei veicoli calcolandone la velocità media. Il risultato verrà preso in considerazione solo sotto determinate condizioni del vento.

WHPSC rilevazione del tempo

Catching

Dopo aver opportunamente diminuito la loro velocità in frenata, i rider vengono aiutati a fermarsi e fatti uscire dal prototipo. La run è conclusa.

WHPSC fase di catching

I nostri risultati

Partecipiamo dal 2015, ecco i nostri risultati:

Velocità e innovazione sono la cifra del successo che abbiamo celebrato nella nostra ottava.

Siamo stati premiati nella categoria “Men, Arms only, Single rider” con Cerberus, che ha raggiunto la velocità massima di 83,28 km/h, aggiudicandosi così il primo posto per la sua potente prestazione, sicura e affidabile in strada.

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Come Team siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nell'edizione 2023: a prescindere dai record, dalle velocità raggiunte e dai premi ricevuti, infatti, siamo contenti di come abbiamo lavorato, facendo squadra e aiutandoci a vicenda durante tutto l’anno.

L’edizione 2023 della World Human-Powered Speed Challenge ci ha fatto approfondire le conoscenze con il Team Altaïr, proveniente dall'Annecy Institute of Technlogy (Francia), incontrato già l’anno scorso, ma anche conoscere il team Monash Human Power dalla Monash University (Melbourne, Australia), avendo avuto l’opportunità di arricchire le nostre conoscenze pratiche e tecniche e di portare a casa nuove amicizie internazionali.

Dal punto di vista ingegneristico, siamo stati premiati come miglior team universitario iscritto, davanti ai francesi e agli australiani.

Le velocità massime raggiunte dai nostri ciclisti sono state:

  • 121,41 km/h per Matilde alla guida di Phoenix, che ha portato a casa il cappellino delle 75 miglia orarie (120,70 km/h) e si è classificata come quarta donna più veloce al mondo.

  • 82,80 km/h per Diego alla guida di Cerberus, che ha ottenuto il riconoscimento di Ciclista della Settimana per la sua grande voglia di correre e per l'incremento di velocità a ogni run terminata e il cappellino delle 50 miglia orarie (80,47 km/h): è il secondo uomo più veloce al mondo, con uno scarto di soli 0,22 km/h sul record handtrike.

  • 112,17 km/h per Enzo alla guida di Phoenix: è stata la sua prima esperienza con le bici reclinate e carenate, sulle quali ha imparato ad andare solo due mesi prima, ma ha ancora tanta voglia di migliorare anche solo il suo record personale (e, perché no, anche quello italiano) partecipando all'edizione del prossimo anno.

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Quest'anno abbiamo tentato l'impresa portando oltreoceano ben tre veicoli:

  • TaurusX, guidata da Matilde Vitillo e Martina Stirano, per il record di categoria femminile;
  • Phoenix, guidata dallo storico ciclista del Team Andrea Gallo, per il record di categoria maschile;
  • Cerberus, guidata da Diego Colombari, campione paralimpico italiano a Tokyo 2020, per il record di categoria handtrike.

Grazie alle performance della settimana, e nonostante la pioggia, ci siamo aggiudicati il primo posto sul podio universitario, seguito subito dopo dal team Altaïr dell'Annecy Institute of Technology (Francia) e dal team canadese dell'University of Toronto. Al quarto posto, invece, si è classificato il team inglese della London South Bank University.

La WHPSC 2022 ha rappresentato un’importante occasione per tornare a gareggiare in Nevada dopo la pandemia di Covid-19, ed è stato un momento di crescita e confronto tra le varie squadre.

Le velocità massime raggiunte dai riders del team, comunicate durante la premiazione, sono state le seguenti:

  • Martina Stirano: 110,15 km/h;
  • Matilde Vitillo: 119,20 km/h;
  • Andrea Gallo: 129,2 km/h;
  • Diego Colombari: 66,97 km/h.

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Il 2020 è un anno duro per tutti: la pandemia che ha stravolto il mondo intero rende impossibile lo svolgimento della WHPSC. Il team, ciò nonostante, non si ferma mai e continua a lavorare alla costruzione di un prototipo completamente nuovo, anche se con qualche ritardo. La mancanza di Battle Mountain ci fa pensare che ci sia ancora un modo per rendere la competizione possibile: farla in perfetto tema 2020, “virtuale”. E’ così che sviluppiamo e programmiamo un simulatore che permetta di ricevere dei coefficienti e dati in input che ricalchino le caratteristiche di veicoli come Taurus: grazie ad un trainer si pedala comodamente dal salotto di casa e l’immagine sullo schermo si muove proporzionalmente alla potenza utilizzata dal rider, ripercorrendo il rettilineo di Battle Mountain. Il simulatore virtuale, condiviso con gli altri team della challenge, è stato un successo e in molti si sono divertiti a giocare con i coefficienti e dati per vedere le velocità potenzialmente raggiungibili con veicoli del genere. Sicuramente la Virtual WHPSC non ha lo stesso sapore degli anni precedenti, ma permette di mantenere alto lo spirito e di riunire gli appassionati.
Per provare il simulatore clicca qui, puoi vederne anche un breve teaser che abbiamo realizzato su Youtube.

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È nel nostro decimo anno di attività che scegliamo di portare ben due prototipi alla WHPSC: TAURUS e TAURUSX. Alla loro guida troviamo rispettivamente Andrea Gallo, ormai famoso nel mondo delle reclinate, e Vittoria Spada, una 23enne di Pino Torinese proveniente dalla disciplina del Cross Country.
Andrea e TAURUS si piazzano secondi sul podio maschile raggiungendo 136.49 km/h, diventando così il terzo uomo più veloce del pianeta. Il suo risultato dista soli 0.29 km/h dalla seconda velocità più alta mai raggiunta nella storia.
Vittoria e TAURUSX guadagnano invece il secondo posto mondiale nella categoria due ruote femminile sfrecciando al traguardo a 123.88 km/h, a soli 2.64 km/h dalla detentrice del record, Ilona Peltier.
Entrambi gli atleti stabiliscono due record italiani di velocità nelle rispettive categorie e raccolgono i risultati di anni di progettazione, studio e ricerca nei più svariati campi dell’ingegneria.

  • Massima velocità maschile: 136.49 km/h
  • Massima velocità femminile: 123.88 km/h

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L’edizione del 2018 ci vede tornare in Nevada con TAURUS. Gli importantissimi studi fatti durante l’anno sulle prestazioni degli pneumatici ad alta velocità e l’alleggerimento della componentistica che ci ha permesso di diminuire il peso originale del 30% si traducono in una performance eccezionale: Andrea Gallo entra a pieno titolo nella classifica dei 4 uomini più veloci del pianeta con la velocità di 133.25 km/h.
Viene stabilito un nuovo record italiano e ci avviciniamo sempre di più al risultato di Todd Reichart. Decidiamo allora di lavorare per l’anno successivo con l’obiettivo di portare a casa quello che sembra sempre di più un fattibilissimo primato europeo e, forse, anche mondiale. Inoltre, ci mettiamo alla ricerca di una ciclista che possa concorrere per la categoria femminile.

  • Massima velocità maschile: 133.25 km/h

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Nel 2017 ci presentiamo a Battle Mountain con un nuovissimo prototipo TAURUS, dal nome ispirato alla nostra città natale, ricevendo apprezzamenti dai competitor più esperti per le soluzioni innovative presentate: una carena in composito a bassissima resistenza aerodinamica ed una trasmissione innovativa a cassetta pignoni traslante brevettata da alcuni membri del team. È così che Andrea Gallo, protetto dalla carena tricolore, supera agevolmente le fasi di qualificazione tagliando il traguardo a 105 km/h. Nonostante il maltempo di quella settimana, Gallo aumenta progressivamente le sue prestazioni fino alla velocità di 122.32 km/h, guadagnandosi ancora una volta un posto tra gli uomini più veloci del pianeta. La volontà di superare il record mondiale rimane il nostro obiettivo, ma rileviamo la necessità di affinare e testare ulteriormente il mezzo appena creato.

  • Massima velocità maschile: 122.32 km/h

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Partecipiamo per il secondo anno consecutivo alla competizione in Nevada col prototipo PulsaR, il secondo veicolo completamente carenato costruito dal team.
Nella sessione di qualifica (con rincorsa breve da 2.5 miglia), il ciclista e studente Andrea Gallo (classe 1987) si guadagna subito l’accesso alla rincorsa lunga da 5 miglia, superando agevolmente ai 102 km/h la soglia richiesta di 96 km/h. Nelle run successive abbiamo a che fare col maltempo e alcuni problemi tecnici sul prototipo, ma, quando Andrea può finalmente correre, migliora il suo risultato settando il record italiano ufficiale a 109.96 km/h. È però nell’ultima run che Gallo e PulsaR si spingono fino ai 116.16 km/h, guadagnandosi gli apprezzamenti dei partecipanti più esperti ed entrando a far parte dei 24 ciclisti più veloci della storia.
Torniamo dunque dall’esperienza americana molto motivati e con un bagaglio di competenze più ricco. Ci mettiamo subito all’opera per pianificare un progressivo incremento che permetta di raggiungere il record mondiale nell’arco degli anni successivi.

  • Massima velocità maschile: 116.16 km/h

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